La musica capoverdiana, con note europee ed africane, è l’espressione più pura dei sentimenti di un popolo che canta l’amore, la sofferenza e la nostalgia con tanta allegria come malinconia. Simbolo dell’ identità capoverdiana, la buona musica è una delle caratteristiche identificative dell’arcipelago. Quale linguaggio privilegiato, la musica di Capo Verde si afferma come principale ambasciatore del paese.
Conservando i suoi accordi tradizionali, riesce a catturare chiunque, e riveste un enorme valore per quanto riguarda la divulgazione e la promozione dell’arcipelago all’estero.
Una speciale menzione merita l’interprete di mornas e coladeiras più internazionale del paese, la sublime Cesaria Evora, scomparsa nel 2011.
Con la sua voce dolce, e con il timbro marcato della nostalgia delle isole, la regina della musica capoverdiana seduce il mondo con la musica acustica tradizionale di Capo Verde. Altri artisti di questo arcipelago, meno conosciuti, ma eccellenti interpreti della musica creola di qualità, sono: Paulino Vieira, Tito Paris, Neves, o Mariza, Mendes Brothers, Simentera, Splash, Gill&Perfect o Ferro Gaita. Tutti questi e molti altri, portano la musica di Capo Verde in grandi e delicati scenari fuori dalle frontiere dell’arcipelago.
E questa lista non si esaurisce facilmente senza ricordare artisti e gruppi con una lunga storia, come Luis Morais, Bana, Chico Serra, Titina o Norberto Tavares, Os Tubaroes e il loro cantante Ildo Lobo, Bulimundo o Finacon. Dalla musica tradizionale a quella onirica, composta dall’ esimio compositore Vasco Martins, la musica capoverdiana rivela tutta la sua universalità e tipicità.
Nata nella città di Mindelo dove viveva, Cesaria Evora, era abituata ai “TUTTO ESAURITO” di prestigiosi scenari come il teato Sao Luis a Lisbona, il prestigioso Olympia di Parigi, il Palau della musica di Barcellona, e tanti altri prestigiosi scenari in Canada, Giappone, Brasile, Belgio, Svizzera… trasformando la musica di Capo Verde in una specie di oggetto di culto di molti intellettuali.
Musica e Balli : La morna, nata dall’ incontro dei ritmi africani con il fado portoghese, è l’espressione fedele dell’anima capoverdiana. Suonata tradizionalmente con la chitarra acustica, il covaquinho (una piccola chitarra a quattro corde) ed il violino, la morna canta l’amore, la sofferenza e la nostalgia del capoverdiano.
La coladeira, con un’intensa fusione afrobrasiliana è più allegra.
Il popolare funanà, ritmo molto tradizionale dell’ isola di Santiago, fa emergere tutta l’ espressione di una musicalità salutare e calda, con ingredienti che lo avvicinano al zouk delle Antille.
Nelle feste tradizionali di Santiago si può ascoltare il batuque, e il finacon, con dialoghi cantati, battiti di mani e percussioni africane le cui origini si rimontano ai tempi della schiavitù.
La mazurca e la contradanca, che sono state introdotte nelle isole nel XVI secolo sono ancora abbastanza comuni a Santo Antao, e a Sao Nicolau.